Saranno 80 le donne disoccupate o a rischio di esclusione coinvolte nei percorsi di inserimento nel mondo del lavoro previsti nei tre progetti vincitori della call lanciata da Insieme per il Lavoro.
Un’azione che rientra nelle attività del Fondo sociale di comunità, la prima del 2021 finanziata attraverso le risorse (1 milione di euro) che il Comune di Bologna ha riconosciuto a Insieme per il lavoro nell’ambito del progetto di welfare metropolitano “Dare per Fare”.
La call ha visto la partecipazione e l’interesse di dieci realtà profit e non profit, a dimostrazione di quanto il tema sia di estrema attualità e della consapevolezza condivisa che necessiti di risposte concrete da tutti gli attori del nostro territorio.
Ogni soggetto otterrà un contributo di 40.000 euro, destinati ai seguenti progetti per una sperimentazione:
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Consorzio Tecla: Ricerca, selezione, collocamento e formazione di assistenti domiciliari, assistenti familiari, baby sitter e badanti destinati a prestare servizi finalizzati a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficoltà di persone anziane, persone che si trovino in condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare e a favore dell’infanzia. (60 donne coinvolte).
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IFOA: Promuovere e facilitare l'inserimento lavorativo e l'attivazione della persona, mettendo a disposizione strumenti dedicati di politiche attive, secondo l’idea che lavorare sull'occupabilità delle persone favorisca di per sé l’inclusione sociale, rafforzando identità, autostima e senso di appartenenza ad una comunità. (12 donne coinvolte).
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FAV: Il progetto proposto vuole rispondere ai bisogni formativi e professionali espressi dalle imprese della meccanica del territorio bolognese per attivare e sostenere processi di innovazione dei fattori produttivi e dei modelli organizzativi creando valore aggiunto a prodotto e processo. L’attività proposta vuole altresì contribuire ad aumentare l’occupazione femminile in contesti tecnici industriali, proponendo un percorso formativo pensato e testato anche su popolazione femminile che non abbia competenze pregresse in ambito meccanico, né di formazione né di esperienza lavorativa, ma almeno una attitudine al pensiero logico matematico. (8 donne coinvolte).